ADERISCI ALL’APPELLO PER ABOLIAMO LE PROVINCE


La manovra “Monti” tenta, tra molto altro, di realizzare per via indiretta (svuotamento di funzioni e drastica riduzione dei politici con eliminazione delle elezioni) quanto doveva essere fatto da decenni (dalla nascita delle Regioni) e promesso ripetutamente nelle campagne elettorali e mai realizzato prendendo clamorosamente in giro i cittadini: la soppressione delle Province. Enti elettivi inutili in quanto le stesse funzioni possono essere svolte da altri Enti e, per lo più, senza alcuna necessità di costosi organi elettivi come prevede il decreto con il trasferimento delle funzioni, dannosi per i costi aggiuntivi diretti necessari al mantenimento della struttura di tali Enti e per i maggiori costi indiretti che causano, in quanto spesso comportano più passaggi burocratici aggiuntivi con costi istruttori e ritardi.
Poiché il mantenimento di tali Enti è funzionale al sistema politico attuale, ai privilegi a prescindere da qualsivoglia valutazione dell’interesse collettivo, la CASTA sta reagendo preparando ricorsi che si appoggiano in primis sugli articoli che prevedono le Province in Costituzione. Anche qui c’è il trucco e l’ennesima dimostrazione della disonestà intellettuale dei rappresentanti della Casta. Quando la nostra Costituzione fu scritta le Regioni non esistevano e le Province erano semplici istituzioni di “controllo” dello stato sul territorio; poiché fu deciso di puntare sulle future Regioni, le Province dovevano essere soppresse alla nascita delle Regioni stesse (ormai oltre 30 anni fa) in quanto si sovrapponevano. La casta non solo rimandò l’atto dovuto ma le moltiplicò in numero e poltrone per fornire stipendi ed occasione di “redditi extra” a sé stessa ed ai propri servitori aumentando esponenzialmente i costi a nostro carico, così  contribuendo ad aumentare il debito pubblico che oggi ci strozza.

Il momento è cruciale. Dobbiamo far capire che i cittadini sostengono gli articoli della manovra sulle province e che vogliono la soppressione. La reazione è in atto, fermiamola inviando il seguente appello firmato all’indirizzo e-mail lorenzo.furlan@aboliamoleprovince.it

 

Scarica l’appello (in formato doc già pre impostato e pronto per essere firmato:

 

Se preferisci puoi compilare tu stesso il documento con il seguente contenuto:

 

APPELLO AI PRESIDENTI DI CAMERA E SENATO
DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Al Signor Presidente del Senato Sen. Renato Schifani
Al Signor Presidente della camera dei Deputati On Gianfranco Fini

In attesa della definitiva e totale soppressione delle province con legge costituzionale che auspico avvenga in tempi stretti utilizzando i disegni di legge e le proposte di legge di iniziativa popolare già predisposti, sostengo i commi dal 14 al 22, compreso, dell’articolo 23 del DL 201 del 6/12/2011 (GU 284 del 6 dicembre 2011 suppl. ordinario n 251) e chiedo al Parlamento, in qualità di cittadino italiano con diritto di voto, di approvarli senza modifiche che possano in qualsiasi modo vanificare gli effetti previsti di riduzione delle competenze e degli organi dell’Ente Province.

In fede (indicare il proprio nome, cognome e indirizzo)

Firma

 

 

Gli appelli saranno raccolti inviati al Parlamento prima della conversione in legge del decreto.

LORENZO FURLAN
Coordinatore comitato Riduciamo i costi della politica – Aboliamo le Province

Email: lorenzo.furlan@aboliamoleprovince.it
Tel. 3394084359

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L'opinione dei lettori

Buonsera. Mi chiamo Andrea e scrivo da Bolzano. Ho appena saputo dell´ abolizione delle province dal marzo del 2013. Mi chiedo come mai qui da noi non valgono mai le norme che valgono in tutto il resto d´ Italia. Che schifo. Facciamo sempre la figura dei fessi con tutti. Le province andrebbero abolite anche qui e soprattutto anche qui dovrebbero valere le norme per quanto riguarda liberalizzazione di licenze e orari di negozi e quant´ altro. Andrea

sono assolutamente in accordo con tutti i cittadini di buona volontà che si battono prt l’abolizione delle province che invece di sparire 30 anni fa si sono moltiplicate per poltrone e costi. se non ora, quando… non fermiamci adesso….

Mi fate proprio ridere..volete diminuire i costi della politica e vi scagliate contro le province riportando l’Italia nel medioevo e non risparmiando niente.
Sono le regioni il vero spreco perchè non proponete di abolire quelle?O i ministeri a Roma?

Aboliamo le province. Fondamentalmente sono inutili e se si riesce anche a risparmiare un po’ di soldi pubblici, tanto meglio.

Abolire le province non significa riportare l’Italia nel Medioevo. Si tratta invece di una misura necessaria per arginare la moltiplicazione delle poltrone ad uso e consumo di molti furbi.
Bisogna anche dire che troppi evadono il fisco e si divertono a prendere pure in giro gli onesti cittadini che versano allo Stato quanto dovuto.

Con l’approvazione delle norme che aboliscono, o meglio svuotano i poteri delle Province si debba passare dalla semplice proposta, ora attuata, al concreto controllo che la politica adempia all’obbligo di legge. La seconda fase è forse più difficile della prima perchè le manovre conservatrici saranno subdole e dilatorie. Occorre quindi dare massima informazione circa i contenuti della legge di abolizione, le sue interpretazioni e l’attuazione. Oltre ovviamente a denunciare i comportamenti contrari allo spirito della legge.

In un comunicato dell’UPI (Unione Province Italiane), si prospetta di tenere il 31 gennaio
“… riunioni straordinarie dei Consigli Provinciali aperti ai
cittadini, alle forze economiche e sociali, alle associazioni del
volontariato e dei consumatori, la stampa locale, per portare
all’attenzione dei territori la questione dell’abolizione delle
Province. L’obiettivo è di fare comprendere quanto più possibile alle
comunità il grave danno che si produrrebbe dall’attuazione delle norme
previste dalla manovra economica, che di fatto svuotano le Province
delle loro funzioni, fino a portarle ad una chiusura definitiva.”

Si potrebbe intervenire per portare la nostra “solidarietà” ai
consiglieri che rimarrebbero senza caviale da mettere sulle tartine.

Perché non organizziamo interventi in queste sedi per convicerli a smammare??
Io sono di Roma.

Salve, sono stata assunta qualche anno fa come dipendente di livello medio-basso in una Provincia, giustamente dopo regolare concorso e dopo anni di precariato. Ho tre figli, un mutuo ed un marito operaio che rischia ogni mese la cassa integrazione. Qualcuno di voi ha pensato a tutte le famiglie che si troveranno nei problemi, se rischiano di venire licenziati dalle Province? Al momento sono solo i dipendenti fissi che riescono a far andare appena l’economia, fare mutui o spese a lungo termine. Davvero volete creare 50.000 disoccupati in più? Sono daccordo nell’abolire i politici e i livelli alti delle Province, ma ai dipendenti chi ci penserà? Siamo semplici cittadini come voi tutti. Un caro saluto.

Sarebbe ora di chiudere enti in più già ci sono enti di stato regione comuni com.montane provincia nn vuol dire niente solo più tasse e spese per il loro mantenimento

Abolire le Province comporterà nell’immediato un notevole aumento dei costi(es. perizie per la spartizione del patrimonio, ridefinizione del sistema tributario, ecc ecc) e qualche euro risparmiato per il solo costo degli assessori a partire dal 2014. Regioni e Parlamento invece rappresentano il 98,5% della spesa pubblica…avanti così, lo specchietto per le allodole in Italia funziona a meraviglia

Le province sono aree di parcheggio per politicanti falliti

Le provincie:enti inutili,raddoppiano quanto già fanno comuni e regioni,rallentando e intralciando la burocrazia!Esiste persino la polizia provinciale,si sentiva proprio il bisogno di un altra forza dell’ordine,i cui compiti peraltro sono già svolti dalla guardia forestale.No comment!

Buongiorno,
perchè dopo tante discussioni in merito, non si riesce ad eliminare o almeno a ridurre l’istituzione delle provincie, accorpando le loro competenze ai comuni e alle regioni? visto che già in molti casi le loro competenze si sovrappongono.
grazie e buon lavoro
Montecchian Gianpaolo

Caro Lorenzo, l’attuale Governo ha solo abbozzato la riforma della Amministrazione dello Stato sul territorio! Ed è ridicolo il fatto di avere diciamo dimezzato le Province, per quanto le stesse non siano più elettive e questo è un fatto positivo.
Ma ancora quattro livelli di responsabilità/gestione sono troppi; Stato, Regioni, Province e Comuni.
Bisogna semplificare e definire strutture realmente autonome su base delega, nello stesso tempo complete della competenza e professionalità necessarie.
Limitiamoci per il momento all’ambito nazionale, senza parlare del contesto europeo; crediamo nella necessità di una Europa politica e non solo commerciale/economica, fattore che potrebbe superare la sovranità nazionale.
Più volte abbiamo sostenuto la necessità del superamento frammentazione a livello comunale; comuni piccoli non possono nè attuare politiche di gestione del territorio prodotte da scelte basate su visioni ampie ed economie di scala, nè tanto meno farlo con competenza. Oggi i comun i sono solo in difficoltà quando sono chiamati a svolgere compiti per i quali non sono preparati nè si può sperare di acquisire competenze anche solo per la limitata casistica ricadente sul loro limitato territorio.
Comuni con non meno di 100 mila abitanti sono una adeguata soluzione.
A fronte di una aumentata delega e competenza dei Comuni, Province e Regioni non hanno più motivo di esistere. Una gestione e coordinamento centralizzati di circa 500 Comuni sarebbe tuttavia improba; da cui l’opportunità di individuare 3 Macroaree costituenti il secondo livello della Amministarzione.

Attendo l’avvio di una discussione.

Gabriele

Cancellare le province??? Una bufala!!!

Le domande:
1) Perchè con i problemi più seri che sono presenti, un tema così residuale diventa così discusso? Forse perchè la politica non ha argomenti seri e quindi, come sempre, butta fumo negli occhi della gente???2) Ovunque, Grecia compresa, esistono le province, solo in Italia sono diventate un problema!!! (sarebbero diventate un problema, visto che non lo sono mai state..dati alla mano)
3) Come mai nessuno affronta seriamente il problema degli sprechi, presentanto un progetto articolato di revisione, che parti soprattutto dall’amministrazione centrale dello stato per finire poi agli enti locali, comprese le regioni e i comuni???

Riporto dei dati, spero che siano esaustivi:
° ° °
Spesa pubblica complessiva (anno 2012): 805 miliardi di euro
SettoreSpesa Amministrazione Centrale 141 miliardi di euro Previdenza 311,7 miliardi di euro Interessi sul debito 86 miliardi di euro Regioni 182 miliardi di euro(di cui 114 Sanità) Comuni 73,3 miliardi di euro Province 11 miliardi di euro
Fonti: Siope e Nota di aggiornamento Decisione di Finanza Pubblica sett. 2012
Le Province rappresentano l’1,35% della spesa pubblica
° ° °
I compensi 2012 degli eletti degli altri livelli istituzionali
PARLAMENTO 439.732.000 di cui Senato della Repubblica 141.882.000 di cui Camera dei Deputati 297.850.000 REGIONI 800.702.827 COMUNI 556.593.000 PROVINCE 104.737.371 TOTALE 1.901.765.198
Il personale politico del Parlamento rappresenta il 23,12% del costo totaleIl personale politico delle Regioni rappresenta il 42,10% del costo totale Il personale politico dei Comuni rappresenta il 29,26% del costo totaleIl personale politico delle Province rappresenta il 5,50% del totale

Alla luce di queste considerazioni e di questi DATI…

A) Trasferire personale, funzioni, competenze, beni e servizi delle province ad altri enti, non porterà alcun risparmio reale, atteso che se il tutto passa alle regioni c’è un aumento di costi da capogiro, qualcuno ha ipotizzato 300 milioni di euro solo per adeguare i contratti di lavoro, per non parlare delle spese per cambiare, faccio un banale esempio, la carta intestata, i tesserini, le tabelle, le indicazioni stradali e sembra una banalità, ma dai piccoli costi aggiuntivi si andrà a notevoli costi, anche perchè poi nessuno ha calcolato seriamente e realmente la possibilità di caos e disservizi, oltre che l’allontanamento dai territori, fatto già acclarato!!!

B) Proposta seria? Adeguare, quindi ridurre, tutti i compensi della politica, dal parlamento, alle regioni, province e comuni, adeguandolo al costo della vita e a livelli normali, ciò comporterebbe un risparmio notevole

C) Accorpare, semmai, dopo un’attenta valutazione e studio (non a tavolino) e senza parametri numerici che sono la spia del non voler affrontare le questioni con la giusta importanza, tutti gli enti, dai piccoli comuni, alle province fino alle regioni.

Abolite pure i Consigli comunali, tornando al più economico Podestà fascista