SOPPRESSIONE DELLE PROVINCE: AI CANDIDATI
CARI CANDIDATI NON PRENDETE IN GIRO I CITTADINI
Carissimi candidati alle elezioni, che la gran parte dei politici facessero dell’ipocrisia, dell’inerzia e del disprezzo per l’interesse comune (contrapposto a quello particolare con molta efficienza difeso) le loro principali linee guida lo sapevamo. Però, per noi comuni cittadini è sempre triste e doloroso vederlo confermato per ogni problematica.
A livello nazionale, in tempi e condizioni diverse si è detto: le Province sono inutili, vanno abolite. La schiera dei fedeli servitori posizionati nei vari Enti Provinciali alza una fiera protesta e verosimilmente minaccia ritorsioni. Le parole restano le stesse ma cambia l’ordine in modo strategico. Vanno abolite le Province inutili. Geniale! Quali? Con che criterio? Quelle in cui non disturbiamo i servitori che continueranno a guadagnare alle nostre spalle, non producendo nulla se non oneri extra per la collettività. In buona sostanza, si fa qualcosina per far vedere che si agisce, ma in realtà non si disturba nessuno dei nostri “fedelissimi”. Si dice anche: aboliamo le Province nelle città metropolitane. Esiste una città metropolitana? No. E quindi vuol dire non si fa niente. E se esistessero, quante ne sarebbero abolite? Poche, e certamente meno delle Province la cui costituzione è stata da poco autorizzata o recentemente proposta, a dispetto di promesse e proclami. Le Province, intese come organi elettivi, sono TUTTE, TOTALMENTE INUTILI E DANNOSE: probabilmente già dal primo giorno in cui sono state istituite le Regioni ordinarie (qualche decennio fa!), e sicuramente al giorno d’oggi, in un contesto nel quale Regioni e Comuni (anche associati, senza duplicazione di organismi, personale e risorse) sono perfettamente in grado di svolgere le poche funzioni affidate ad enti intermedi di cui non si ravvisa la necessità.
A tutti i candidati dei partiti che nel programma depositato al Ministero dell’Interno non hanno dichiarato esplicitamente di perseguire l’abolizione delle Province in toto, siamo a chiedere di valutare la proposta di legge di iniziativa popolare per la soppressione delle Province scaricabile da questo sito e di farci sapere, in modo chiaro ed esplicito - in tempo utile per il voto - se, in caso siano eletti, intendano sostenere tenacemente in Parlamento la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare per la soppressione delle Province fino alla sua approvazione definitiva.
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Lorenzo Furlan
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Sono assolutamente d’accordo, ma l’efficacia delle abolizioni aumenta quando si presente un progetto completo. In sintesi bisognerebbe cominciare a dire no ma si così, in questo modo e in questi tempi, specialmente con la tempistica definita.
Purtroppo per 60 anni il governo ci ha abituato a veder la gestione della Res Pubblica come un contenitore di lavoro finanziato senza modalità progettuali definite econ sprechi di denaro e tempi senza moratoria per i fornitori che non hanno neanche dovuto ottemperare a contratti che nel privato sono d’uso.
Il famoso busines plan è una parola esotica di cui alcuni politici fanno sfoggio senza sapere il significato.
Comincino i nuovi politici a pensare per L’IMPRESA ITALIA.
Massimo Gardelli