ULTIMA ORA: LA PROVINCIA NON SERVE? NON LA VOTO.


www.aboliamoleprovince.it sostiene l’iniziativa di disobbedienza civile lanciata da Massimo Carraro e Michele Bortoluzzi dal Corriere della Sera e sostenuta da molti imprenditori importanti del nostro Paese. Per aderire o prendere contatto con i promotori scrivere a : nonserve.nonvoto@libero.it

Pubblichiamo di seguito il Manifesto/Appello uscito in prima pagina del Corriere del Veneto Giovedi’ 22 gennaio u.s e raccomandiamo la visione degli articoli usciti in data odierna sul Corriere della Sera parte Nazionale pag 12 e Corriere del Veneto pagg. 1 e 2, di cui renderemo disponibile il link.

MANIFESTO APPELLO DEL 22 GENNAIO 2009, PRIMA PAGINA DEL CORRIERE DEL VENETO

La Provincia Non Serve? Non la Voto!

di Michele Bortoluzzi*

La scelta di proporre l’astensione alle prossime Elezioni Provinciali si forma dal confronto tra soggetti importanti del tessuto produttivo, che individuano in questo strumento quello possibile per iniziare il processo di riduzione della casta e di contestuale riforma dei livelli amministrativi nel nostro Paese.

Il progetto “Non Serve, Non voto” nasce dalla convinzione che,se legittimate, le Province possano divenire il simbolo della revanche della prassi politica degli ultimi decenni, cancellando il senso di indignazione popolare emerso con l’esplosione de “La Casta”..

Le ragioni che giustificano questa sensibilità sono molteplici e vanno approfondite. La prima, è la presa d’atto di come e perché il sistema economico e finanziario mondiale sia imploso ed abbia messo in discussione il rapporto debito/pil di molte Istituzioni, tra cui gli Stati. Soprattutto quelli con due condizioni concomitanti: l’ alto debito pubblico e l’incapacità di far propria la via, indicata da Obama, di riforme strutturali della spesa pubblica come condizione previa a nuovi, massicci investimenti pubblici.

Diversamente, il rischio del sistema e’ di effettuare, con l’erogazione degli aiuti, una colossale operazione di “Buy Out”, ricomprando se stesso, con gli stessi difetti.

I Paesi, per poter recuperare gli investimenti, dovranno essere competitivi nel momento in cui l’economia ed i consumi saranno in grado di ripartire.

Per questo è indispensabile una completa Riforma dello Stato, tesa ad alleggerirlo. Questo è particolarmente necessario in Italia , dove il settore pubblico e’ stato utilizzato come ammortizzatore sociale per decenni.

Ridurre la Casta.

Per arrivare a questo e necessario un momento di palese rottura con il passato, ed insieme la capacità di elaborazione di nuove ed efficaci proposte , utili ad avviare strutturalmente il cambiamento.

In questa prospettiva coabitano l’ elemento pragmatico di breve, e l’ obbiettivo, visionario, di lungo periodo. L’utopia di abolire la casta si concretizza nel progetto di abolizione degli Enti inutili, e con essi di tanti lacciuoli che limitano le libertà.

Certamente non risolutiva di per se’, l’abolizione delle Province già richiamata da molti (basti pensare alle proposte di legge di iniziativa popolare presentate dai comitati www.aboliamoleprovince.it, o alle stesse ammissioni dei leader politici) puo’ generare un forte cambiamento all’interno delle istituzioni e del sistema partitocratrico, con effetto slavina.

E’ fondamentale non perdere tempo: imprimere la svolta a primavera promuovendo l’astensione alle provinciali, significa impedire che la partecipazione al voto possa essere interpretata come approvazione, da parte dei cittadini, del regime nella sua conformazione attuale.

L’obiettivo di “Non serve , Non voto” è di creare le condizioni, con l’astensione, per una buona riforma, che andra’ scritta con i migliori costituzionalisti ed economisti del Paese.

Il dibattito è maturo e giustifica la previsione – sia a livello di classi dirigenti ed intellettuali, sia a livello di cittadini – di un ampio schieramento a favore di quest’ipotesi.

Siamo convinti che i risultati potranno essere sorprendenti, crediamoci assieme

Per adesioni:

nonserve.nonvoto@libero.it

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L'opinione dei lettori

prima di abolire le province riduciamo il numero dei parlamentari! perchè colpire sempre gli enti locali? viva le province!!! giù le mani!

Non sono d’accordo! colpire gli sprechi a roma, non le province.e poi, non si istiga la gente a non votare!

Buonasera a bruno e marco, entrambi appassionati sostenitori della causa delle Province. Domanda: se vi interessa cosi’ tanto ridurre gli sprechi, perchè non proponete di tagliari i parlamentari e le Province? Quali sono le funzioni di queste ultime che vi convincono al punto che meritino un’elezione di tipo politico? La caccia, la pesca o i centri per il lavoro? E ancora: davvero credete che sia un’istigazione al non voto chiedere una disobbedienza civile , circoscritta e motivata dal fatto che, diversamente, nessuno pensera’ mai piu’ di sopprimere enti inutili?
Michele

E’ sbagliato non andare a votare.C’è sempre qualche interessato commentatore che dirà che trattandosi di una democrazia matura…etc.etc.Bisogna andare all’urna e scrivere sulla scheda :
NO ALLE PROVINCE!

SFinalmente una iniziativa che contribuirà ad eliminare parte degli sprechi che impediscono all’Italia di essere un Paese dignitoso e coerente.crivi qui il tuo commento.

Buona sera,
bravi, finalmente qualcheduno inizia a muoversi con idee concrete per migliorare la gestione della “cosa pubblica”, però non dimenticate la necessità concreta di abolire le comunità montane e di accorpare i piccoli comuni, poi sono anche del parere che i pubblici amministratori in genere dovrebbero essere chiamati a rispondere direttametne e personalemente del proprio operato, con provvedimenti di natura obbligatoria.

Scrivi qui il tuo commento.
D’accordo per il non voto: per un popolo che ha sempre votato in massa una astensione in massa su una certa votazione ha un grande significato.
Domanda: le Regioni non hanno già dei loro uffici presso ogni città capoluogo di Provincia? Se è così, perchè non dar loro gli affari pratici (strade provinciali, etc.)? L’importante è eliminare la pletora dei politici eletti.
Specificate sempre che ogni risparmio va a pro dei servizi sociali/sanitari alla popolazione che intanto invecchia.
Conosco dei comuni nelle spopolate Prealpi Biellesi dove il sindaco è eletto da poco più di 100 over 60: accorpati con comuni vicini, al posto del sindaco (e con la stessa spesa per gli attuali eletti) che ne direbbero di un servizio sanitario di una o più mattine/settimana nella stessa casa comunale?
Gli argomenti non mancano. Saluti Francesco Castaldi

Scrivi qui il tuo commento.
Province = costi, privilegi, ente inutile. Nella migliore delle ipotesi: “CAMPANILISMO IMBECILLE”.